L’eredità di Max Fleischer nel cinema d’animazione


Il “papà” di Betty Boop e Braccio di Ferro. L’animatore che voleva rifiutare di produrre Superman, ma si arrese alle necessità economiche. La sua grande passione però furono i film a scopo educativo, per l’addestramento militare e la promozione industriale.

Se oggi Max Fleischer è meglio conosciuto per i suoi cartoni animati di “Betty Boop”, “Braccio di Ferro” e “Superman”, pochi si rendono conto del suo ruolo di artista nella creazione di film industriali, tecnici e scientifici innovativi.

Prima di entrare nel campo dell’animazione, all’inizio del 1900, Max Fleischer lavorò come fumettista per “The Brooklyn Daily Union”, diventando il più giovane della nazione. In seguito lavorerà ancora come fotografo, illustratore tecnico e pure come direttore artistico per “Popular Science Magazine”, dedicandosi solo nel 1914 ai cartoni animati.

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I primi cartoni animati, prodotti commercialmente, erano assolutamente poco fluidi e come privi di vita. Pertanto Waldemar Klaempffert, allora capo di Max Fleischer, ben riconoscendo le sue abilità nell’ambito dell’arte, della fotografia e della meccanica, gli suggerì di prendere in considerazione un mezzo per migliorare l’aspetto dei cartoni animati: sarebbe nato così il rotoscopio, tecnica in cui il disegnatore ricalca le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza.

Max Fleischer, che impiegò il rotoscopio per la prima volta nella serie “Out of the Inkwell” (1918-1929), assieme a suo fratello Dave Fleischer che nelle vesti di un clown interpretava il noto personaggio “Koko, il Clown”. Fleischer avrebbe poi impiegato il rotoscopio in numerose sue produzioni, tra cui i tre celebri cartoni di “Betty Boop” dei primi anni trenta, e “I viaggi di Gulliver”. Anche Walt Disney impiegò questa tecnica in maniera efficace in “Biancaneve e i sette nani” nel 1937, e in seguito questa tecnica fu impiegata ancora per numerosi altri cartoni Disney, tra cui “Cenerentola” (1950).

Sarà proprio la capacità dello studio Fleischer di innovare che gli permetterà di sopravvivere quando arriverà la rivoluzione del suono. In uno dei loro primi “Talkartoons”, come venivano chiamati i primi cartoni animati dopo “Steambot Willie”, farà il suo debutto Betty Boop, seguita presto da “Braccio di Ferro” che riconfermerà il successo già riscosso nelle sue strisce.

Lo studio Fleischer sarà, quindi, in grado di reggere il confronto in un clima di animazione sempre più dominato dalla Disney, grazie pure a un’altra invenzione di Fleischer: la camera stereo-ottica, ovvero una telecamera multi-piano che creava un sorprendente effetto tridimensionale. 

Se le opere animate di Fleischer sono quindi meglio conosciute attraverso le sue varie serie di intrattenimento, il suo studio si è impegnato in diversi importanti film scientifici e industriali. Nel 1923, Fleischer produsse “The Einstein Theory of Relativity” in associazione con il Dr. Garret P. Serviss e il Dr. Albert Einstein, seguito da “Evolution” per il Museo di Storia Naturale, il quale film, essendo basato sulla controversa teoria di Darwin, è stato proiettato come parte del famoso “Scopes Trial” guidato da William Jennings Bryan e difeso da Clarence Darrow.

Fleischer ha realizzato numerosi film tecnici e industriali nel corso della sua carriera. Uno dei primi noti per sopravvivere è “The Electric Bell” (1916). Durante la prima guerra mondiale, ha prodotto i primi film di addestramento per l’esercito degli Stati Uniti su argomenti come la lettura della mappa dei contorni e lo sparo con un mortaio, il funzionamento della mitragliatrice Lewis e la posa di mine sottomarine. Dopo la guerra, Fleischer realizzò vari film industriali / commerciali per AT&T come “How the Telephone Talks” (1924), “That Little Big Fellow” (1926) e “Now You’re Talking” (1927). E ancora più famoso è “Finding His Voice” (1929), prodotto per la divisione Electrical Research Products Incorporated di Western Electric e realizzato per spiegare il processo di registrazione e riproduzione del suono su pellicola a densità variabile per proprietari di sale, proiezionisti e ingegneri di registrazione. Fleischer ha prodotto altri prodotti industriali sponsorizzati come “A Jolt for General Germ for Lysol”, “Suited to a Tea for the India Tea Company” e “Step on It” per Texaco, e “In My Merry Oldsmobile” per Olds Division di General Motors, tutti del 1931.

Con l’avvicinarsi della seconda guerra mondiale, Fleischer divenne meno interessato alla produzione di film comici animati. E con il suo studio, ormai sotto il controllo della Paramount, Fleischer si rivolse al suo interesse principale, il film come strumento educativo. Negli anni Quaranta, a capo del Dipartimento di Animazione presso la Jam Handy Organization di Detroit, supervisionò importanti produzioni per l’addestramento militare e la promozione industriale.