Te Wei: Il Maestro dell’Animazione Cinese influenzato dal Taoismo


Mentre i fratelli Wan attingevano dai classici cinesi, Te Wei ha trasposto alcuni concetti taoisti in storie originali e moderne. Dal suono del flauto che comunica con l’universo, alla grande armonia col mondo. Dopo una storia travagliata riguardo le “influenze borghesi”, infine Te Wei si afferma come indiscusso Maestro del cinema d’animazione.

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Nel pantheon dei grandi animatori del XX secolo, Te Wei occupa un posto speciale come colonna portante dell’animazione cinese. Nato nel 1915 e vissuto fino al 2010, La sua carriera ha attraversato un periodo turbolento della storia moderna cinese, segnato da rivoluzioni, riforme e rinascita culturale.

Il contesto in cui Te Wei iniziò la sua carriera era dominato da un cinema cinese fortemente influenzato dalle convenzioni teatrali, in particolare dal teatro d’opera di Pechino, con le sue performance altamente stilizzate, narrazioni melodrammatiche e cinematografia statica.

Prima dell’ascesa di Te Wei, i fratelli Wan, Laiming e Guchan, erano già ben noti nel panorama dell’animazione cinese. Hanno prodotto opere come “La Principessa e il Drago” (“Princess Iron Fan”) nel 1941, basate su episodi di “Il viaggio verso l’ovest”. Sebbene questi film contengano elementi taoisti, come la ricerca dell’illuminazione e la dicotomia tra bene e male, sono presentati in un contesto più ampio e legato alla narrativa tradizionale cinese.

Te Wei, pur essendo influenzato dai pionieri come i fratelli Wan, ha portato una freschezza e un’originalità nel modo in cui ha integrato il Taoismo nelle sue opere. Mentre i fratelli Wan attingevano dai classici cinesi, Te Wei ha incorporato concetti taoisti in storie originali, presentandoli in un contesto moderno. La sua attenzione alla natura, alla fluidità e all’armonia, insieme alla sua capacità di fondere tradizione e modernità, lo ha reso distintivo nel panorama dell’animazione cinese.

Te Wei iniziò la sua carriera come caricaturista per giornali. Tuttavia, fu negli anni ’50 che decise di seguire la via dell’animazione, unendosi al nascente Shanghai Animation Film Studio. Qui, la sua passione per la tradizione artistica cinese si fuse con tecniche moderne di animazione, creando opere che erano simultaneamente radicate nella tradizione e innovative.

Gli elementi taoisti, fondamentali nella filosofia cinese, permeano molte delle sue opere. L’armonia con la natura, una chiave del Taoismo, è evidente in film come “Il piccolo tordo giocatore di flauto”, dove la connessione tra esseri umani e mondo naturale è raffigurata poeticamente. La fluidità delle sue animazioni, che riflettono il concetto taoista di “wu wei” o “non-agire”, mostra una natura che si muove in modo armonioso e senza sforzo. Anche il tema dell’equilibrio, come rappresentato dallo Yin e Yang, e la semplicità taoista emergono nei suoi lavori.

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I film di Te Wei spesso presentano un ritmo meditativo, un altro riflesso dell’influenza taoista. Questo ritmo invita lo spettatore alla riflessione e alla contemplazione, distinguendosi nettamente dal melodramma del cinema classico cinese.

Dopo la sua adesione allo Shanghai Animation Film Studio, Te Wei iniziò con “The Proud General” (1956). In questa opera, l’arroganza del generale e la sua sconfitta per mano di un uccello riflettono principi taoisti come l’umiltà e l’armonia con la natura. L’uccello, un simbolo della forza indomita della natura, sottolinea l’importanza dell’equilibrio e del rispetto per il mondo naturale.

Nel 1960, Te Wei presentò “Where is Mama”, un’opera che segue dei piccoli girini nella loro avventura di crescita e trasformazione. Questa metamorfosi, un’esplicita rappresentazione del ciclo naturale della vita, è profondamente radicata nei concetti taoisti. La loro interazione con l’ambiente e il flusso della loro ricerca riecheggiano l’idea taoista di armonia e flusso nella natura.

“The Cowboy’s Flute” del 1963, con la sua rappresentazione di un giovane pastore che comunica con la natura attraverso il suo flauto, esemplifica la connessione profonda e l’armonia con il mondo naturale, concetti chiave del Taoismo. La storia enfatizza anche il principio di “wu wei”, agendo in modo non forzato e in sincronia coll’universo.

Infine, “Feeling from Mountain and Water” del 1988 è forse l’opera più taoista di Te Wei. Oltre alla sua profonda estetica taoista, la trama del film, che segue un anziano musicista e un giovane discepolo in un viaggio attraverso paesaggi mozzafiato, evoca idee di saggezza trasmessa, tranquillità e vivere in armonia con la natura.

Nonostante la sua visione artistica, Te Wei affrontò sfide significative. Durante la Rivoluzione Culturale, fu emarginato a causa delle sue influenze “borghesi”. Tuttavia, con la fine di questo periodo, fu riconosciuto per il suo contributo all’arte e alla cultura cinese, tornando a dirigere al Shanghai Animation Film Studio e ricevendo riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale.

Te Wei ha forgiato un legame unico tra l’animazione moderna e la filosofia taoista, creando opere che sono al contempo innovative e profondamente radicate nella tradizione cinese. La sua eredità, che mescola arte, cultura e filosofia, rimarrà una pietra miliare nell’animazione e nella cultura cinese per le generazioni future.

Sebbene Te Wei sia una figura centrale nella storia dell’animazione cinese, la sua eredità è evidente anche nelle opere contemporanee. Film come “White Snake” e “Big Fish & Begonia” rappresentano la nuova generazione di animazione cinese che esplora temi di destino, equilibrio e connessione con la natura, tutti concetti radicati nel Taoismo.

Anche se questi film si distinguono per stile e narrativa, conservano l’essenza introdotta da artisti come Te Wei: un’intensa interazione tra cultura cinese, filosofia taoista e arte dell’animazione. La loro capacità di intrecciare storie coinvolgenti con temi profondamente filosofici mostra che l’animazione cinese ha continuato a crescere e a evolversi, ma senza mai dimenticare le sue radici.

L’originalità di Te Wei ha posto le fondamenta per questa evoluzione, dimostrando che l’animazione può andare oltre l’intrattenimento, diventando un potente veicolo di cultura e filosofia. E mentre il panorama dell’animazione cinese continua a cambiare e a svilupparsi, l’influenza di Te Wei e la profondità del Taoismo rimangono costanti, guidando e ispirando nuove generazioni di artisti.

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