L’Invincibile Honinbo Shusaku


Uno dei maggiori giocatori della storia. Google gli dedica un doodle ed è citato anche nel manga Hikaru no go. Storia di un bambino prodigio diventato “erede della sua scuola” e morto per aiutare gli allievi malati.

Honinbo Shusaku (本因坊秀策, Kuwahara Torajiro, Yasuda Eisai, Yasuda Shusaku, Kuwahara Shusaku, 6 giugno 1829 – 7 settembre 1862) è un giocatore famoso per la sua serie di 19 vittorie durante le “partite castello”, per il match di 30 partite, contro Ota Yuzo. A seguito di tale performance fu soprannominato “l’invincibile Shusaku”. Divenne noto anche per aver creato “l’apertura Shusaku”, che sarà popolare nel periodo Edo e nel primo periodo Meiji.

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Shusaku, all’anagrafe Kuwahara Torajiro, figlio del mercante Kuwahara Wazo, fu un bambino Prodigio, tanto che già all’età di sei anni il suo talento “goistico” (il gioco del Go) era già riconosciuto.

Asano, il daimyo di Innoshima, sentì parlare delle abilità di questo bambino, e volle incontrarlo: dopo avere giocato una partita con Shusaku, decise di diventare il suo patrone e chiese a Hoshin, il suo maestro, di dare lezioni di go a Shusaku per rendere più rapida la sua ascesa.

Nel gennaio 1837, Ito Showa, uno dei più forti giocatori, visitò Innoshima e, dopo avere giocato una partita contro Shusaku, rimase talmente impressionato dalle sua abilità da invitarlo a Edo presso la scuola Honinbo nella qualità di allievo.

Il 28 novembre 1839, Shusaku ricevette il diploma di 1°-dan da Honinbo Jowa, e l’anno seguente ricevette una borsa annuale finanziata da Asano. Tornato a Edo nel settembre 1841, a Shusaku fu dato il nome di Shusaku; e promosso a 2°-dan; quindi nel 1842 e nel 1843, fu promosso rispettivamente a 3°-dan e 4°-dan. Incominciò a usare l’apertura Shusaku.

Nel 1844 tornò nuovamente a Innoshima, dove si fermò per diciotto mesi. Nel luglio 1846, durante il suo viaggio di ritorno a Edo, Shusaku incontrò Gennan Inseki, che si dice avesse la stessa forza di gioco del Meijin, ma ebbe la sfortuna di vivere in un periodo in cui c’erano troppi giocatori forti, specialmente Honinbo Shuwa.

Nella prima partita Shusaku ricevette due pietre di handicap. Gennan realizzò ben presto di non avere alcuna possibilità di vittoria, e quindi abbandonò la partita, incominciandone una nuova col vantaggio della mossa. Fu un grande onore per Shusaku, perché Gennan in tal modo aveva chiaramente indicato che la forza di gioco di Shusaku era nettamente superiore a quella dichiarata nel suo rank ufficiale. Shusaku vinse la partita per due punti, malgrado un errore a inizio partita in una nuova variante del taisha joseki. Questa partita viene considerata un capolavoro per entrambi i giocatori. Seguirono altre tre partite, delle quali una rimase inconclusa e le altre due furono vinte da Shusaku.

A seguito di tali partite Shusaku tornò a Edo, dove scoprì di essere stato promosso al 5°-dan e gli fu chiesto di diventare il nuovo capo della famiglia Honinbo: Shusaku rifiutò perché si sentiva in obbligo morale verso Asano. Dopo varie mediazioni, nel 1847, il clan Asano cedette i propri diritti su Shusaku, acconsentendo che diventasse l’erede di Shuwa: tra le condizioni fu imposto che Shusaku sposasse la figlia di Jowa. Durante tale periodo, esattamente tra l’ottobre 1846 e il settembre 1847, Shusaku e Shuwa giocarono un match di 17-partite.

Nel 1848 Shusaku fu riconosciuto come l’erede di Shuwa, e nello stesso anno fu promosso a 6°-dan. Nel 1849 partecipò per la prima volta alle “partite castello”, durante il quale evento, a seguito della sua piena vittoria, conseguì il 7°-dan.

Nel 1853 Shusaku giocò un famoso sanjubango contro Ota Yuzo. Tale match si dimostrò difficile per Shusaku, ma alla fine vinse e dimostrò una continua maturità durante il match stesso. Dopo le prime diciassette partite, forzò Ota a giocare con lo handicap del senaisen (il senaisen descrive l’handicap in cui un giocatore prende il sente in due partite su tre). Ota riuscì a tornare in rimonta alla ventitreesima partita, ottenendo un jigo col gote (è la condizione, a fine partita, in cui sente e gote hanno lo stesso territorio in termini di punteggio). Malgrado il talento di Shusaku, e la sua conseguente vittoria, il pubblico mostrò sincera ammirazione per la tenacità di Ota e per la sua capacità di giocare col tagaisen le prime sedici partite.

L’anno seguente, anche a causa della sospensione delle “partite castello”, Shusaku giocò un numero ridotto di partite, ma si confrontò in un jubango contro Murase Shuho, che aspirava a diventare l’erede di Shusaku. Shuho, che giocò tutte le partite col sente, vinse il match col punteggio di sei vittorie, tre sconfitte, una patta.

Nel 1862 ci fu un’epidemia di colera a Edo e molti allievi della scuola Honinbo si ammalarono. Shusaku si prese cura di loro e finì con l’ammalarsi, morendo ben presto.

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