L’elogio dell’ascolto autentico: voglia di Listening Bar e la rivincita del vinile


In un’epoca dominata dallo streaming, riscoprire l’ascolto diventa un atto culturale. Tra vinili, impianti Hi-Fi e convivialità autentica, nascono i nuovi templi del suono. Da Pablo a Minimarket, Palermo si afferma come capitale del listening consapevole.

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In un mondo dove il suono è diventato un’entità pressoché liquida, un flusso costante che, ahimè, si perde nel rumore di fondo, il vero audiofilo si sente un esploratore solitario. L’ascolto, un tempo rito sacro, è degenerato in un’abitudine passiva, un sottofondo distratto che sminuisce la complessità e l’anima della musica. Ma c’è una rivoluzione silenziosa in atto, un sussurro che si fa strada tra le correnti digitali: il ritorno all’ascolto consapevole, all’immersione totale. Al centro di questa rinascita culturale, troviamo i Listening Bar, non semplici locali, ma veri e propri santuari dedicati al suono. La loro genesi affonda le radici nel dopoguerra giapponese, nei leggendari jazz kissa di Tokyo. Lì, la musica non era solo un sottofondo, ma il fulcro dell’esperienza stessa. L’atmosfera era intima, le voci sussurrate, ogni dettaglio acustico era amplificato dalla riverenza che si provava per il suono. Questo concept ha attraversato oceani e generazioni, trovando nuova vita in un’epoca che disperatamente cerca autenticità. Il trend attuale è una reazione viscerale al caos digitale e trova la sua linfa vitale nella rinascita del vinile.

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I numeri parlano chiaro, a vantaggio di tutti coloro che, come noi, ne adorano il calore e la fisicità: negli Stati Uniti, mercato discografico cruciale, il vinile ha superato le vendite dei CD per la prima volta dal 1987 e ha continuato a crescere per ben diciassette anni consecutivi, arrivando a rappresentare oltre il 70% del fatturato dei supporti fisici. Il dato è inequivocabile: la gente cerca un legame fisico con l’arte che ama. Il vinile non è solo un formato, è un rito, e i Listening Bar sono i suoi templi.

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Le “Cattedrali del Suono”: una mappatura dell’eccellenza globale

Il cuore pulsante di un autentico Listening Bar è il suo soundsystem: un’architettura sonora calibrata, dove ogni elemento ha un ruolo cruciale nella riproduzione più fedele possibile. La mia ricerca personale mi ha permesso di individuare alcune delle “Cattedrali del Suono” più rinomate a livello globale:

  • Spiritland (Londra, UK): pioniere europeo. Non solo un bar, ma un’istituzione che integra negozio Hi-Fi e studio di registrazione, con un impianto su misura e amplificazione valvolare.
  • Brilliant Corners (Londra, UK): atmosfera intima, celebre per il suo soundsystem potente e ben calibrato, con un forte focus su Jazz ed Elettronica.
  • Bambino (Parigi, Francia): molto apprezzato per l’ampio bancone e il grande sistema audio in legno Mid-Century, che valorizza Hip-Hop, Soul, Funk e Jazz.
  • In Sheep’s Clothing (Los Angeles, USA): design minimalista e un’esperienza di ascolto quasi ascetica, basata su componenti Hi-Fi di altissima qualità.
  • Dante’s HiFi (Miami, USA): offre stanze d’ascolto individuali e vanta una collezione di oltre 9.000 vinili, il tutto supportato da un sistema audio all’avanguardia.
  • Detune (Milano, Italia): un esempio di eccellenza italiana, che propone un ambiente intimo e raffinato con Hi-Fi artigianale e selezioni curate.
  • Banco Vini (Torino, Italia): Hi-Fi listening bar che unisce la qualità del suono alla degustazione di vini naturali, con un impianto calibrato per esaltare sia il suono che la convivialità.

Questi luoghi dimostrano che, in un’epoca di compressione e lossy formats, l’investimento nella qualità del suono, nell’analogico e nel rito è una scelta vincente e culturalmente necessaria.

Pablo Listening Bar: l’hub culturale di cui Palermo aveva bisogno. Ma non solo.

La mia ricerca di questo nirvana sonoro ha trovato un approdo, una vera gemma incastonata nel tessuto urbano di Palermo: Pablo Listening Bar (Via Brunetto Latini, 16). Per me, è diventata una seconda casa, il mio tempio urbano dove ho spesso l’onore di portare le mie selezioni, condividendo e intrecciando la mia passione con un pubblico attento e ricettivo.


Il cuore tecnologico di Pablo è una configurazione da veri puristi del suono. Il sistema principale è un capolavoro di sinergia:

  • due giradischi REGA Planar 3 OAK con puntine della serie ND.
  • preamplificazione/mixer affidata ad un meraviglioso RESØR ELECTRONICS modello 2500, un esemplare numerato e costruito a mano a Berlino, vero direttore d’orchestra del calore analogico.
  • diffusori: le maestose JBL modello 4349 Studio Monitors.
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Pablo: un ecosistema culturale aperto e autentico, da proteggere

La filosofia di Pablo, come mi ha spiegato il fondatore Alessandro Ortolano, rende l’atmosfera intrinsecamente più familiare e aperta, configurando Pablo per una forte espressione culturale locale, di cui sta diventando un fulcro dominante in città.

Pablo è rinomato per ospitare i primi listening parties della città, una rarità in Italia, e per accogliere presentazioni di libri d’autore e live di band rigorosamente inedite. L’elemento che più lo caratterizza sono gli showcase per la presentazione dei dischi con artisti in-store, veri e propri eventi dove l’artista incontra il pubblico nel “tempio del suono”.

Ecco i caratteri che contraddistinguono Pablo Listening Bar:

  • Selezione fisica: è possibile acquistare vinili nuovi ed usati e libri a sfondo musicale.
  • Food & Beverage: l’offerta, in continua evoluzione, sposa la qualità del suono: vanta ottime birre, anche alla spina, provenienti da diversi birrifici artigianali. Non mancano cocktail di qualità e una selezione di gin di alto livello, insieme a vini prevalentemente siciliani. Presto, si potrà anche godere di aperitivi e brunch domenicali, ampliando il rito dell’ascolto a ogni momento della giornata.

Open Turntable: Il Lusso di Condividere il Proprio Vinile.
Il vero segreto di Pablo, che lo rende “nostro”, è il format Open Turntable. Ogni mercoledì, il palco si apre alla comunità. Chiunque arriva con i propri vinili, con la voglia di condividere un’ora di musica su un impianto d’eccellenza. “Pablo è vostro!” è l’essenza stessa di questo luogo.

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Minimarket: lo speakeasy di ispirazione Jazz Kissa, finalmente a Palermo

Spostandomi verso il centro storico, ho scoperto un’altra realtà rivoluzionaria di Palermo: Minimarket, il primo secret listening bar del Sud Italia, ideato dai fratelli Daniel, Greta e Priscilla Bellavista. Ho avuto l’onore di viverlo da selector, un’esperienza davvero unica e che mi ha permesso di assaporare la dimensione di Speakeasy, unita a quella di un autentico Jazz Kissa di ispirazione giapponese.

Minimarket, forte della sua indiscutibile qualità e particolarità strutturale, si configura come un luogo ideale dalla cena in poi, offrendo un’esperienza più intima e serale.

Qui, l’esperienza è totale, in una cornice con musica che vuole essere di qualità elevata sia nella scelta dei brani che nell’impianto audio. L’impianto è, anche in questo caso, davvero di livello: amplificatori McIntosh e casse Klipsch, serie Heresy.

La consolle si erge squisitamente al centro di una stanza che ti accoglie in maniera sincera dopo un corridoio tra specchi e luci soffuse. Cuore di questa alchimia sonora, sono due iconici giradischi Technics 1200 e il mixer Alphatheta Euphonia, un gioiello ibrido che fonde il calore dei circuiti analogici con la precisione digitale, esaltando ogni sfumatura del suono. La mia personale esperienza è stata una rivelazione: suonare qui ha confermato che il selector viene posto al centro dell’ambiente, con i clienti che si avvicinano con discrezione per chiedere, talvolta, anche informazioni sui dischi. La sensazione è di massima partecipazione all’ascolto in un luogo che celebra la gioia di stare assieme ma con ritmi e dinamiche “gentili”, con la qualità che ci si aspetta da un luogo del genere. L’eccellenza è garantita anche dall’offerta Food&Mixology.

La cucina, guidata dallo chef Alberto Ferrara, propone tapas innovative in cui si fondono con armonia le tradizioni culinarie giapponesi e siciliane (ma non solo, provare per credere!, creando un ponte audace tra le due culture. I cocktail sono molto ricercati, con una lista che viene cambiata di frequente. L’innovazione sta anche nella scelta di nomi e tipologie che si rifanno ai prodotti da supermercato, mantenendo coerenza con l’originale secret concept.

Minimarket e Pablo Listening Bar si affermano come luoghi fertili per godere della convivialità, accompagnati da musica adatta a chi “sente” davvero e Palermo è, senza dubbio, il cuore pulsante di questo nuovo rinascimento dell’ascolto.

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  • Per Pablo Listening Bar, ph. Vittorio Calisti
  • Per Minimarket, fonte Airbnb