Aquario: di morte e rivoluzione


Il segno della morte che ispira anarchici e anticonformisti, da Conrad a Virginia Woolf. Da Joyce al Futurismo. E, ai confini del mondo, il ramingo islamico al-Shanfarā: “Non seppellitemi, ché il seppellirmi è a voi vietato! Rallegrati tu, invece, o iena”.

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Nell’astrologia ellenistica, il Thema Mundi era una rappresentazione oroscopica ideale della nascita del mondo, in cui, come in tutte le carte di genitura, ogni settore della vita (la cosiddetta “casa”) cadeva sotto il dominio di un segno, seguendo l’ordine zodiacale a partire dal segno ascendente che nel caso del Thema era in Cancro; di conseguenza, il segno dell’Aquario influenzava l’ottava casa, quella della Morte.

L’Aquario, infatti, è governato da Saturno, pianeta dalla natura estremamente fredda e secca e conosciuto fin dall’antichità come “malefico” – insieme a Marte – proprio a cagione di tali caratteristiche che in natura ostacolerebbero le condizioni di vita (si pensi alla possibilità di abitare o coltivare in regioni remote come l’Antartide). A corollario di quanto detto, basti osservare che l’Aquario è il segno opposto a quello del Leone, domicilio del Sole, datore di calore e di vita.  Sulla scorta di queste osservazioni temperamentali, pertanto, l’Aquario può essere visto come il segno più distante dalla vita e più vicino alla Morte.

Inoltre, più ci si allontana dal Sole – che in astrologia è anche il simbolo del potere regale e dell’autorità – più si potrebbe delineare la figura dell’anti-eroe, insieme a quella dell’individuo che afferma la propria unicità e professa ideali anticonformistici, anarchici, libertari, ma che, al contempo, corre anche il rischio di isolarsi ed essere isolati dalla società dei “normali”.

È in questo territorio simbolico che si sviluppano i grandi movimenti avanguardistici che prendono le mosse dalla sfiducia nella Storia e tentano di dare un nuovo volto e un nuovo significato alla Letteratura attraverso la sperimentazione più coraggiosa.

In Joseph Conrad (m. 1924), precursore del Modernismo, la Natura non viene considerata nel suo aspetto più materno, né come fonte inesauribile di ispirazione e sentimento come postulata dai Romantici. La natura selvaggia è un territorio inospitale, disorientante, angosciante, capace di fissare con uno sguardo malvagio e desideroso di vendetta tra la giungla di Heart of Darkness:

E questa immobilità di vita non rassomigliava affatto alla pace. Era l’immobilità di una forza implacabile che covava un intento imperscrutabile. Ti guardava con aria vendicativa…

In Inghilterra, saranno due Aquari d’eccellenza a rivoluzionare il novel: la prima è Virginia Woolf (25 gennaio 1882 – 1941) che alla trama lineare del romanzo sostituisce il flusso di pensieri della protagonista mentre a portare alle estreme conseguenze lo stream of consciousness, prendendosi gioco persino delle regole della punteggiaturasarà invece il dublinese James Joyce (2 febbraio 1882 – 1941).

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Norme e sintassi messe alla berlina anche dal nostro dissacrante Filippo Tommasi Marinetti (m. 1944), caustico esponente del Futurismo, il più originale e avveniristico movimento letterario. Qui, il Nostro, in barba ad ogni pacifismo, descrive un bombardamento a cui il poeta assistette e che gli offrì uno spettacolo eccitante: 

ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare
spazio con un accordo tam-tuuumb
ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito
nel centro di quei tam-tuuumb

Se fino ad ora abbiamo citato intellettuali rivoluzionari, dissacratori, outsider, politicamente scorrettiche si sono fatti interpreti e critici della società in cui vivevano,  non possiamo concludere questa rassegna di menti geniali, senza menzionare coloro i quali vennero letteralmente estromessi dalla propria comunità e dal resto del mondo, vagando in un ambiente arido e pericoloso come il deserto, vivendo di espedienti, dormendo sulla nuda pietra, camminando realmente fianco a fianco alla Morte: erano i Sulūk, i raminghi rappresentanti della letteratura araba preislamica che, per gravi colpe, venivano cacciati dalla propria tribù e costretti a una vita brigantesca ma ardua nel deserto della penisola arabica.

Il più noto, al-Shanfarā (V secolo d.C.), si presenta come un anti-eroe che rinuncia persino all’onore del seppellimento post mortem:

Non seppellitemi, ché il seppellirmi è a voi vietato!
Rallegrati tu, invece, o iena.
Se portate via la mia testa, e nella testa sta il meglio di me,
sia abbandonato sul luogo dello scontro il restante mio corpo!
Non mi aspetto colà una vita che m’allieti ma una notte insonne,
bandito per le mie colpe.

Concludiamo sfatando una concezione comune, ovvero quella di associare un segno o un pianeta a una corrente politica storica. L’Aquario non indica un movimento politico, né di destra o di sinistra; se mai, può simboleggiare una fase politica, quella di antagonismo e di rottura rispetto al Vecchio che intende riformare o soppiantare. Quando un movimento politico di rottura finisce per irrigidirsi in posizioni borghesi vecchie di almeno quarant’anni non ha più nulla di rivoluzionario, e diventa conformista quanto quello che ha combattuto all’inizio. 

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Consigli di lettura per cuori ribelli:

  • Cuore di Tenebra di Joseph Conrad
  • Gita al Faro di Virgina Woolf
  • Ulysses di James Joyce
  • Shanfara, il bandito del deserto, di Francesco Gabrieli, Fussi Editore, 1947.